La Storia di Vasto
La storia di Vasto in Abruzzo
La voce germanica GUASTUS ‘luogo incolto’ è all’origine del nome di questa cittadina, sorta nel XII secolo in seguito al declino del più antico centro di HISTONIUM, che intorno al Mille sembra scomparire dalla storia anche come residuo toponomastico esso si era sviluppato nel V secolo a. C. per iniziativa dei frentani, che, inserendosi in un contesto insediativo già notevolmente evoluto, si preoccuparono in primo luogo di potenziare l’approdo di Punta della Penna, facendone il fulcro di una vivace attività commerciale. Il borgo pervenne nella prima metà del Quattrocento a Giacomo Caldora, che ne irrobustì le opere di fortificazione, e nel 1497 ai marchesi D’Avalos, che ne furono da allora ininterrottamente munifici signori.
Fra le numerose testimonianze della civiltà italica e romana fiorita in queste contrade spicca l’anfiteatro di epoca imperiale, sulle cui rovine sorge l’attuale
piazza Gabriele Rossetti. Nel cuore della cittadina sono concentrati molti monumenti di grande decoro e di indiscusso prestigio: i resti delle antiche opere di fortificazione; il maestoso palazzo edificato da Giacomo Caldora su una struttura preesistente, poi ristrutturato dai marchesi D’Avalos e infine ripreso nel XVIII secolo; la cattedrale di San Giuseppe dalla nobile e antica facciata ornata da un portale duecentesco; la chiesa di Santa Maria Maggiore, edificata nell’XI secolo ma più volte rimaneggiata, e quelle settecentesche di San Francesco di Paola e della Madonna del Carmine.